E' la volta del Sannio!

Amministratore

23 Ottobre 2015

di Walter Nardone
 
Dopo gli eventi calamitosi degli scorsi anni, in cui sono state vittime-protagoniste le altre province campane, questa volta è toccata al Sannio!
 
All’indomani delle piogge torrenziali che hanno colpito la nostra regione ed, in particolare, il beneventano, si iniziano a contare le perdite: in termini di vite umane e di danni materiali alle cose.
 
Anche in questo caso si piange per colpe per lo più dovute ad un cattivo comportamento dell’uomo.
Per anni si è cementificato il territorio e, ancora oggi, si prosegue ad un ritmo di 8 mq. al secondo (dato relativo all’Italia), si è costruito in aree dove anche un profano  avrebbe evitato di farlo, non si effettuano  più quei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fossi privati, delle cunette, degli argini dei fiumi, non si realizzano tutte quelle opere necessarie ad un corretto smaltimento delle acque superficiali.
 
Parliamo di problematiche note a tutti e che, purtroppo, non vengono trattate se non dopo un disastro.
 
Già nei mesi passati, tramite questo mezzo di informazione, abbiamo sottolineato il ruolo “sociale” dell’Agronomo: questi ultimi eventi confermano tale auspicio!
Per cercare di ridurre il verificarsi di eventi catastrofici occorre, in primis, una svolta di tipo culturale: una nuova coscienza civica da parte delle amministrazioni pubbliche, dei tecnici, della popolazione, rivolta verso la prevenzione.
 
Noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali che abbiamo nel DNA il verde e la tutela dell’ambiente, grazie anche ad una approfondita conoscenza del territorio, abbiamo il dovere sociale di guidare questa “rivoluzione culturale”.
 
I danni subiti dalle campagne in questi giorni, ci riporta alla mente una grave deficienza denunciata più volte dalla Federazione: l’assenza della nostra categoria dalla composizione dei presidi territoriali (mezzo di prevenzione e tutela del territorio riservato, in Campania, alle sole figure degli Ingegneri e dei Geologi). Tale assenza ha dimostrato, ancora una volta, la miopia dei nostri decisori politici legata ai vecchi schemi della numerosità e non ad una vera e propria prevenzione e/o pianificazione basata sullo studio del territorio a partire dalla vegetazione, dalla orografia, dalla tipologia dei suoli.
 
Confidiamo nella capacità e, soprattutto, volontà di ascolto della nuova giunta regionale, per colmare questo vuoto di tipo professionale e per mostrare concretamente, anche in questo ambito, una effettiva vicinanza alla nostra categoria.

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