Duecentocinquantasette donne Agronomo in Campania

Amministratore

24 Marzo 2016

di Walter Nardone, ODAF Benevento
 
Sono duecentocinquantasette le donne Dottore Agronomo e Forestale che, alla data del 18 marzo 2016, risultano iscritte presso gli Ordini provinciali della Campania.
Su di un totale di milleseicentosette iscritti rappresentano, quindi, il 16%.
Una percentuale bassa che riflette ancora quella che era una convinzione del passato secondo la quale la professione del Dottore Agronomo o Forestale fosse una professione riservata quasi esclusivamente agli uomini.
Proprio perché siamo convinti, invece, che in una società civile quale la nostra, e senza alcuna forma di retorica, la donna sia un perno centrale, in occasione dell’8 marzo, abbiamo inviato un biglietto di saluti alle colleghe e a tutte le donne del Pianeta, dal titolo: “Le donne: un patrimonio per l’Umanità”.
Intendiamo proseguire il nostro omaggio riconoscente, pubblicando le interviste a due colleghe (Maria Della Vecchia – ODAF Avellino e Carla Visca – ODAF Benevento) e due contributi: uno sul ruolo dell’Agronomo negli enti locali, ricevuto dalla collega Cinzia Piccioni Ignorato – ODAF Napoli e l’altro in cui la collega Antonella Cammarano – ODAF Salerno, racconta la propria esperienza lavorativa.
Il fatto che siano tutte impiegate nella Pubblica Amministrazione non è un caso, ma una scelta redazionale, ovviamente senza nulla togliere alle numerose colleghe che svolgono la libera professione, le cui testimonianze verranno pubblicate nelle prossime newsletter.
E veniamo alle protagoniste di questo mese. Ho la fortuna e il piacere di conoscerle tutte e posso dire che hanno i “caratteri genetici” tipici dell’Agronomo Donna: determinate, mosse da una passione non comune e che trasferiscono tale passione al lavoro quotidiano con lo scopo di tentare di migliorare la società in cui viviamo.
Mahatma Gandhi diceva: “Il futuro dipende da ciò che facciamo nel presente”.
Noi crediamo che, partendo dall’esempio quotidiano delle colleghe, e da quanto auspicato dal grande filosofo indiano, per ottenere un mondo migliore, tutti dobbiamo seminare oggi per raccogliere domani.
E in questi giorni, con l’approssimarsi della Pasqua, festività che, al di là del credo religioso, evoca la pace, intendiamo seminare pace ed amore, sentimenti di cui tutta l’umanità ha un gran bisogno!

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