14 settembre 2015: a Milano si apre il VI Congresso Mondiale degli Agronomi

Amministratore

14 Settembre 2015

di Walter Nardone
 
Carissimi colleghi,
 
ci siamo lasciati, poco dopo il rientro dalla partecipazione della Federazione campana al Padiglione WAA presso l’Expo. Esperienza, quest’ultima, per quanto mi riguarda, molto positiva sotto l’aspetto umano (simpatico anche il simbolico passaggio di testimone il 13 luglio, con i colleghi della Federazione Lazio), professionale e della conoscenza!
 
Nonostante il caldo, i visitatori della “Fattoria Globale 2.0”, nei giorni di nostra permanenza, sono stati mediamente circa duecento al giorno.
 
Guidati dai bravissimi e disponibili volontari (Alessandro, Pietro, Stefania e Valentina) provenienti dalla Calabria, dal Friuli, dall’Emilia e dalla Toscana, e, con la supervisione dei consiglieri nazionali dapprima Fenu e poi D’Antonio, i frequentatori del padiglione venivano accompagnati in un itinerario attraverso i vari temi sviluppati: biodiversità, miglioramento genetico, sostenibilità, produttività, sviluppo dei territori, alimentazione, cambiamenti climatici, cultura progettuale, nel corso del quale le indicazioni contenute nei pannelli disposti sulle mura, venivano sapientemente integrate dal racconto dei ciceroni. Probabilmente, un visitatore distratto non avrebbe colto a pieno il messaggio degli Agronomi, invece, accettare di effettuare il percorso “in compagnia”, garantiva una uscita dal padiglione sicuri di aver acquisito una serie di informazioni e nozioni molto interessanti.
 
Tramite il video della Federazione, apprezzato da coloro che lo hanno visto, e che prossimamente sarà visibile, su un canale dedicato you tube, abbiamo cercato di rappresentare la professione del Dottore Agronomo e Dottore Forestale campano. Con questo lavoro, il nostro intento è stato anche quello di far conoscere i territori regionali.
 
A proposito dei territori, la preparazione del video, mi ha consentito di riscoprire angoli della nostra regione bellissimi e, solo in parte, apprezzabili tramite le immagini. Questi scorci, così come molti altri presenti nelle nostre zone, dovrebbero essere valorizzati, fatti conoscere e, se dotati di infrastrutture viarie più adeguate, potrebbero competere con tante altre mete turistiche d’Italia più note.
 
A confermare ulteriormente questa mia tesi, è stata una serata davvero speciale a cui ho partecipato il 14 agosto in un comune del Fortore beneventano, Castelfranco in Miscano, che, tramite la Misura 322 del PSR Campania, sta realizzando la “Città nella Musica”. In una piazza gremita di pubblico, ho assistito ad un concerto della Orchestra Filarmonica di Benevento diretta dal Maestro Sir Antonio Pappano. Sono già ben undici anni che il Maestro di fama internazionale ritorna nel paese di origine dei suoi genitori, esibendosi in concerti “sotto le stelle” davvero unici!
 
Probabilmente trascinato dalle note dell’orchestra, composta da giovanissimi talenti, il mio pensiero è ritornato al momento della realizzazione del video, a quando mi sono recato presso le aziende produttrici del “Caciocavallo di Castelfranco”, alla possibilità di mixare agricoltura, tradizioni, cultura, ambiente ed al mio proposito di valorizzare i territori campani. Cosa dovrebbe fare, allora, il Dottore Agronomo ed il Dottore Forestale campano? Sicuramente dovrebbe essere più presente nelle fasi di pianificazione e sviluppo dei territori e, nelle attività di progettazione, non dovrebbe limitarsi ad una visione di singolo intervento, ma inserire lo stesso in un contesto di area più o meno vasta. A questo sforzo da parte dei professionisti si deve affiancare, però, anche un impegno da parte delle istituzioni volto a stabilire nuove regole e nuovi comportamenti condivisi al fine di cercare di ottenere, contestualmente, una crescita economica del nostro paese con un aumento della sensibilità ambientale e del livello culturale della popolazione.
 
Deve cambiare, dunque, la cultura progettuale e, come del resto si discuterà in uno dei tavoli del Congresso Mondiale, viene esaltata sempre più la responsabilità sociale degli Agronomi, nello svolgimento delle attività. Il tema del VI Congresso: “Cibo ed identità – La professione dell’Agronomo per la responsabilità  sociale nello sviluppo sostenibile delle diversità dei territori e delle comunità locali”, sarà una occasione di dibattito e di scambio di opinioni tra i professionisti provenienti da tutto il mondo.
 
L’Agronomo, dotato di conoscenze e competenze multidisciplinari, deve salvaguardare l’ambiente sia sotto l’aspetto idrogeologico che paesaggistico, ma anche da eventuali rischi di inquinamento; deve salvaguardare il consumatore ponendo la giusta attenzione ai trattamenti fitosanitari cui sono sottoposte le coltivazioni, al fine di far giungere sulle tavole, alimenti privi di residui e provenienti da aree ben identificate.
 
Del resto il ruolo centrale della nostra professione è stato sottolineato, di recente, anche dal Ministro Martina il quale ha scritto che gli Agronomi sono dei “veri artigiani del territorio”!
 
A questo punto, nella speranza di poter trovare nel corso dei lavori congressuali, un po’ di risposte alle tante domande che solitamente ci poniamo sul futuro della nostra professione, non mi resta che augurare un buon Congresso Mondiale a tutti coloro che vi parteciperanno e a quanti, non potendo essere presenti, vorranno seguirlo via streaming!
 
 
 

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